Il mondo scientifico, agli inizi degli anni 80, ha proposto come strumento di possibile strutturazione del territorio per preservare la biodiversità  la “rete ecologica”. Con questo termine si indica una rete fisica di aree centrali, collegate da corridoi e sostenute da zone cuscinetto, per facilitare la dispersione e la migrazione delle specie ai fini della conservazione della natura, dentro e fuori le aree protette.

Si era infatti affermata la consapevolezza degli effetti negativi dell’azione antropica sugli habitat.

Il drastico e progressivo cambiamento dell’uso del suolo, in particolare a seguito dell’urbanizzazione irrispettosa delle esigenze ambientali, era all’origine del fenomeno detto di frammentazione del territorio.

La Direttiva “Habitat” 92/43/Cee, ad oggi, rappresenta uno dei principali riferimenti a livello internazionale per ciò che riguarda le politiche a favore della continuità  ecologica.

Questa Direttiva ha definito un insieme di norme per costruire entro il 2004 una rete europea di aree ad alto valore naturalistico per la conservazione di habitat e specie minacciate, denominata Rete Natura 2000.

Tale rete incorpora anche gli indirizzi e le applicazioni della Direttiva “Uccelli” 79/409/Cee che, a sua volta, si propone la tutela dei siti di importanza per l’avifauna. L’introduzione esplicita del modello di “rete ecologica” nell’ambito delle politiche internazionali risale al 1993, quando nel corso della conferenza internazionale”Conservig Europe’s Natural Heritage: Towards a European Ecological Network”- Maastricht, venne presentata l’iniziativa EECONET. L’obiettivo proposto fu quello di mantenere e migliorare la conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, partendo dalla frammentazione del territorio.

In Europa i concetti legati alla reticolarità  ecologica e alla continuità  ambientale si stanno diffondendo rapidamente all’interno delle politiche di pianificazione territoriale.

Anche in Italia gli enti locali di diverse realtà  territoriali hanno già  inserito il concetto di rete ecologica all’interno dei loro strumenti di pianificazione.

L’incontro, organizzato congiuntamente da CEA Messina Onlus, Comune di Messina, SIGEA e ORSA, si terrà  a Messina presso la Sala Multimediale S. Domenico Savio, in via Lenzi 24, alle ore 15:00, e si svilupperà  secondo il seguente programma:

ore 15:00

Presiede

Avv. Giuseppe Corvaja, Assessore alle Politiche del Territorio del Comune di Messina

ore 15:30

Interventi

Le Reti Ecologiche:Strumenti e Strategie di Intervento

Arch. Paola Andreolini

 

Ecomosaici, Identità  Territoriale e Tutela delle Biocenosi

Prof. Giuseppe Lo Paro

Reti Ecologiche e Conversione Urbana dei Suoli:dalla Consapevolezza alla Pianificazione

Prof. Ing. Bernardino Romano

Reti Ecologiche:una occasione per uno Sviluppo Sostenibile in Sicilia

Prof. Ing. Salvatore Cartarrasa

Modello di connettività  ecologica sui Monti Peloritani. Le fiumare quale elemento di Biodiversità  e Biopermeabilità 

Dott. Fausto B.F. Ronsisvalle

L’Utilizzo dei SIT per l’analisi delle reti ecologiche in Sicilia

Ing. Raffaele Cucinotta

Dibattito

Ore 19:30

Conclusioni

Ing. Francesco Cancellieri, Presidente CEA Messina Onlus

Al termine dei lavori verrà  consegnato ai partecipanti iscritti l’attestato di partecipazione.

Sono state avviate le procedure per la richiesta per gli iscritti all’Ordine dei Geologi dei crediti formativi di cui al Regolamento APC. Il numero dei crediti formativi riconosciuti non dipende dalle Associazioni proponenti.

L’iniziativa è stata inserita nella “Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2009: Città  e Cittadinanza“.

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a:

Segreteria Scientifica

CEA Messina Onlus – SIGEA Sicilia

Tel. 347/5870723 – 348/3832468 Fax 178 6018456

ceamessina@tiscali.it 

AREA TERRITORIALE
Messina

DATA
13 novembre 2009

TIPOLOGIA

Convegno

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