In occasione del centenario della nascita di Jacques-Yves Cousteau (Saint-Andrè-de-Cubzac, 11 giugno 1910 – Parigi, 25 giugno 1997) scienziato, oceanografo, inventore, esploratore e documentarista di fama mondiale, ORSA propone la proiezione del film documentario, Il mondo del silenzio, primo premio al Festival di Cannes nel 1956.
L’appuntamento è per venerdì 11 giugno p.v. alle ore 17.30 presso la Libreria del Mare in Via Cala n. 50
Considerati i posti a Disposizione, si invitano gli interessati uno compilare ed inviare il modulo di prenotazione.
Jacques-Yves Cousteau
Scienziato, oceanografo, inventore, regista ed esploratore instancabile degli abissi marini, Cousteau è un uomo che si è sempre distinto per la grande libertà interiore, avendo sempre vissuto la sua vita assecondando i suoi desideri e le sue aspirazioni, a dispetto di tutto e delle eventuali difficoltà .
Jacques Yves Cousteau nacque l’11 giugno 1910 a Saint-Andre-de-Cubzac, nei pressi di Bordeaux. Figlio di un avvocato che viaggiava spesso per lavoro, prese fin da piccolo l’abitudine di girare per il mondo. Nel 1930 entrò nell’Accademia navale, con il preciso scopo di far parte dell’aviazione di marina. Fu un brutto incidente d’auto, all’età di 26 anni, che condizionò completamente la sua vita. Per riabilitare le braccia, infatti, fu spinto dai medici al nuoto. L’utilizzo di un paio di occhialetti di protezione gli permise di scoprire le meraviglie di quello che lui stesso battezzerà “il mondo del silenzio”. Durante la guerra Cousteau partecipò alla resistenza coinvolto nello spionaggio. Ciò gli valse la Legione d’Onore attribuitagli dal generale De Gaulle.
Fu proprio durante gli anni della guerra, esattamente nel 1942, che mise a punto con l’ingegner Emile Gagnan il primo erogatore per immersione subacquea. Una invenzione che avrebbe rivoluzionato il modo di scendere sott’acqua e che è rimasta ancora oggi sostanzialmente immutata. Allo stesso tempo Cousteau continuava a coltivare la sua passione per il cinema e metteva a punto una delle prime cineprese sottomarine. Alla fine degli anni ’40 ci fu la svolta della sua vita: il miliardario inglese Guiness gli mise a disposizione un dragamine varato pochi anni prima. Cousteau lo battezzerà Calypso.
La prima grande spedizione avvenne proprio nel Mediterraneo, per gli scavi archeologici sul Grand Conglue un antico relitto al largo di Marsiglia. Poi fu la volta del mitico viaggio attraverso l’inesplorato Mar Rosso e l’Oceano Indiano che porterà alla realizzazione del primo grande film: “Il mondo del silenzio”, con la regia di Louis Malle. Un film premiato con la Palma d’Oro. Il libro vendette oltre 5 milioni di copie in 20 lingue differenti. Il “Mondo senza Sole” fu il suo secondo grande successo, mentre si susseguivano le spedizioni e Cousteau rivolgeva sempre di più la sua attenzione al mondo della scienza e della tecnologia dell’esplorazione subacquea. Ciò sfociò con gli esperimenti di Precontinente, dall’inizio degli anni ’60, alla realizzazione delle prime immersioni in “saturazione”, che consentivano all’uomo di vivere per lunghi periodi di tempo esposti ad alte pressioni. Questo concetto è la pietra miliare nel campo dell’immersione subacquea professionale, soprattutto nel campo della estrazione petrolifera in mare.
In una dichiarazione ha affermato: “Eravamo giovani quando ci siamo dedicati alla scoperta, all’esplorazione. Quando quello che ci interessava era scendere più profondo e vivere sul fondo del mare, recuperare i resti di una grande galera romana, affrontare gli squali, terrificanti e misteriosi mostri marini. E la gioventù è grintosa, entusiasta, totale, egocentrica, estremista, spericolata. Eravamo giovani e pensavamo a noi stessi, alla realizzazione dei nostri sogni.”
“Poi siamo diventati adulti. Dunque più altruisti, più riflessivi. Allora l’interesse maggiore è diventato quello di raccontare le nostre esperienze, di coinvolgere gli altri nella nostra avventura. Lo scopo della vita è divenuto quello di infiammare gli animi, di accendere gli entusiasmi. Ci siamo resi conto che un uomo da solo non è nulla, se non si rapporta a quelli che lo circondano. Attraverso le immagini, attraverso i racconti, le esperienze vissute cambiavano forma, acquistavano spessore. Solo attraverso la divulgazione, la crescita dei singoli poteva diventare la crescita dell’intera umanità . Solo così il patrimonio di ognuno poteva entrare a far parte della cultura di tutti”.
“Oggi abbiamo percorso il mondo in lungo e largo, ne abbiamo svelato e raccontato i segreti. Ora bisogna impegnarsi per conservare tutto questo. Ora si deve far sì che le immagini dei film, le storie dei libri non rimangano fine a se stesse. Bisogna lottare perchè tutti abbiano diritto ad una vita felice in un pianeta ancora integro”.
A fronte di queste dichiarazioni di intenti si sono succedute tantissime produzioni, che sarebbero lunghissime da enumerare. Una tappa molto importante per il Comandante fu l’onorificenza di membro dell’Acadèmie Francaise, ottenuta nel 1989.
Cousteau è morto il 25 giugno 1997.
Il mondo del silenzio
Titolo originale Le monde du silence
Documentario, durata 86 min. / Francia 1956.
Dalla fine degli anni ’40 a tutti gli ’80 gira e produce con i suoi collaboratori un buon numero di documentari sugli oceani e i loro abitanti, fornendo un contributo essenziale alla formazione di una coscienza ecologica. Sono da ricordare in particolare Paysage du silence (Paesaggio del silenzio, 1947), Dauphins et cètaces (Delfini e cetacei, 1949), La Mer Rouge (Il Mar Rosso, 1952), Histoire d’un poisson rouge (Storia d’un pesce rosso, 1959), Du grand large aux Grands Lacs (Dal mare aperto ai Grandi Laghi, 1982).
I documentari prodotti da Cousteau hanno anche creato un nuovo tipo di comunicazione scientifica, che pur ricevendo molte critiche dagli accademici, ha segnato una svolta nel modo di comunicare la scienza attraverso le immagini. Profondissimo amatore della natura si oppose ferocemente ai programmi nucleari francesi e divenne una bandiera del pacifismo e dell’animalismo.
Nel 2004 il regista americano Wes Anderson ha dedicato Le avventure acquatiche di Steve Zissou alla figura di Cousteau, traendo ispirazione da un personaggio così affascinante e così importante, che ha contribuito notevolmente alla divulgazione di concetti scientifici ad un pubblico medio.
Il suo più noto e affascinante lungometraggio è sicuramente Il mondo del silenzio, realizzato nel 1956.
Il documentario è la cronaca di una spedizione del comandante Cousteau, ”alpinista marittimo”, a bordo del panfilo ”Calypso” attraverso il Mediterraneo, Mar Rosso, Oceano Indiano, Golfo Persico. Le riprese durarono più di due anni e conquistarono la Palma d’oro al Festival di Cannes 1956.
Girato con il contributo di un giovanissimo L. Malle in veste di operatore alla macchina, è qualcosa di più di un bel documentario subacqueo: la natura è descritta con una curiosità che non prescinde dal rispetto; la serietà scientifica non è pedante; c’è un affetto che talvolta sfiora la poesia. La carica dei delfini è appassionante come una cavalcata di un western di John Ford; la sequenza del ”Thistlegorm”, cargo affondato nel Mar Rosso, è degna di Melville; lo sbranamento del capodoglio sarebbe piaciuto a Hemingway; l’incontro finale col pesce ”mèrou” ha la grazia di un La Fontaine.
Nell’edizione italiana la voce del commento è di Giorgio Albertazzi.
DATA
11 giugno 2010
TIPOLOGIA
Manifestazione